Qui si parla di sport, a modo nostro.
Qui si parla di storie, ché quello che ci interessa è la storia dietro un evento, una sfida, una partita, un match, una persona.
Qui si parla di persone, di vincenti e di perdenti. Soprattutto di perdenti, perché qualcuno deve pur tener fermi i cavalli.
Qui si parla di storie conosciute e di storie dimenticate. Di eroi consapevoli e di eroi per caso, di vincenti e di perdenti loro malgrado. Di quello che poteva essere e non è stato, di quello che è stato e di quello che forse sarà.
Qui si vive in un mondo immaginario, dove l’Ungheria del 1954 e l’Olanda del 1974 vincono il mondiale, dove i cestisti jugoslavi giocano la loro ultima olimpiade assieme e battono il Dream Team nel 1992. E dove il cuore permette a Julian Ross di battere Holly e Benji, per una volta.
Qui ci importa poco del tutto e subito, della dittatura dell’attualità.
Qui la Storia viene scritta anche dagli sconfitti, non solo dai vincenti.
Qui proviamo a fare qualcosa di diverso, sperando di andare in direzione ostinata e contraria, provando a scrivere di sport in un modo che ci piacerebbe leggere molto più spesso.
Proviamoci, raccontando storie. Perché ci sono storie che meritano di essere raccontate.